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Aqueduct

Aqueduct

Nel corso dei secoli per gli abitanti di Brè l’approvvigionamento di acqua potabile, molto probabilmente, è stato problematico.
Infatti Brè è situato in zona carsica e nei mesi poco piovosi l’acqua del fiume Cassone che scende dal Monte Boglia, scorre in profondità e quindi il greto resta asciutto.

Si doveva quindi ricorrere all’acqua piovana raccolta in cisterne, o quella di alcuni pozzi scavati nella roccia presenti nelle case più antiche.
Si può supporre che a causa della presenza di stalle nel villaggio, la qualità delle acque di falda non fosse ottimale.
Ai margini del paese sorgeva una piccola sorgente che alimentava una fontana e un pozzo.

E’ molto probabile che questo pozzo a forma di cisterna, nel corso dei secoli, fosse stato la fonte principale di approvvigionamento di acqua potabile. Ancora oggi esiste il toponimo “Pozz”. Il pozzo oggi non è più visibile, perché sotterrato negli anni settanta del secolo scorso.
 
 
Il primo acquedotto

I pochi dati rintracciati nell’archivio comunale ci indicano che il 15 novembre 1907 avvenne il collaudo con presa d’acqua sul Monte Boglia a m 1272 sopra il mare.

Questa sorgente è probabile che possa essere quella che ancora oggi alimenta le tre fontane lungo il sentiero che da Bus porta alla vetta del Boglia.

L’acqua serviva per abbeverare le numerose capre e mucche che ogni giorno andavano al pascolo sulle pendici della montagna. Essa veniva poi convogliata verso le due fontane del villaggio.

Il poeta dialettale Pasquale Gilardi, parlando dei progressi avvenuti a Brè nei primi decenni del 1900, cita il fatto che oltre alla costruzione della strada e della funicolare, tutti gli abitanti del villaggio erano orgogliosi perché dalla fontana di Sassel scaturiva acqua fresca e buona.

Probabilmente tra il 1910 e il 1920, l’acquedotto è stato potenziato con la captazione di nuove sorgenti in zona Portegasch a m 890 sopra il mare, e con la costruzione del serbatoio di accumulazione di 100 m3 sopra il paese in località Mator da Sosch a quota m 850 s/m.

La portata delle sorgenti in periodo di secca era di 15 l/min. La quantità di acqua era però appena sufficiente per le esigenze degli abitanti e dei numerosi animali (più di 200 capre, una trentina di mucche, maiali, galline, conigli,…).

Gli abitanti dovevano recarsi alle fontane a riempire secchi e mastelli per l’uso quotidiano.

Negli anni successivi vennero allacciate all’acquedotto le singole abitazioni.
 
 
Il nuovo acquedotto

Nel 1948 lo studio d’ingegneria Diego Rovelli di Cassarate, venne incaricato dall’allora Municipio di Brè, di elaborare un progetto per migliorare l’approvvigionamento d’acqua potabile per il comune. Infatti l’acqua sia a Brè che ad Aldesago risultava insufficiente per i nuovi bisogni degli abitanti e dell’agricoltura.

Con un preventivo di 220’000 fr, venne proposta la costruzione di una condotta che si allacciava all’acquedotto di Castagnola che aveva acqua in esubero.
Tale progetto fu realizzato nel 1950. Venne costruita una canalizzazione che partiva dai serbatoi “al Roccolo” di Ruvigliana, che andava fino alla vetta del Brè e poi al bacino di accumulazione di “Mater da Sosch”.

L’acquedotto di Castagnola captava l’acqua dal sottosuolo (probabilmente nella piana di Cassarate) e mediante potenti pompe la portava al serbatoio del “Roccolo”. Da lì veniva poi pompata ad Aldesago (serbatoio “Narbostra” già proprietà dell’acquedotto di Castagnola) e poi da questo punto fino in vetta al Monte Brè (serbatoio “Chiesa M. Assunta”).

Per ricaduta l’acqua raggiungeva così il vecchio serbatoio di Mator da Sosch (rifornendo il villaggio di Brè) e anche il serbatoio che serviva le case di Aldesago (in zona “Rava”).

Negli anni Sessanta fu inaugurata la stazione di captazione dell’acqua potabile, dal lago.
A Cassarate, l’acqua prelevata dal Ceresio, veniva immessa in due grossi serbatoi, filtrata e resa potabile.
Dalla centrale veniva pompata nei vari serbatoi sulle pendici del M. Brè per servire gli abitanti di Cassarate, Castagnola, Aldesago, Brè e pure quelli del comune di Viganello e delle sue frazioni.

Negli anni ottanta l’AIL prolungò l’acquedotto fino in zona “Castra” a circa m 900 s/m per permettere lo sviluppo del villaggio di Brè sulle pendici del M. Boglia.

In anni recenti venne inoltre costruito un nuovo serbatoio in zona “Arcate” per servire gli abitanti di Aldesago, e una nuova stazione di pompaggio. Dal serbatoio “Narbostra” fino alla vetta del M.Brè venne cambiato il percorso della canalizzazione.

L’acqua che si beve oggi ad Aldesago è acqua che proviene dal lago; quella di Brè giunge pure dal Ceresio, ma in piccola parte anche dalle sorgenti del “Portegasch”.